Viene da chiedersi il significato del titolo “Hybrid Bulletin” che troneggia sul noto documento declassificato da Mr. Gabrielli sulla famigerata “rete dei Putininai d’Italia”.
Facendo una rapida ricerca sul web salta fuori, direttamente dalle strutture del Parlamento Europeo, un documento del 2017: JOINT REPORT TO THE EUROPEAN PARLIAMENT AND THE COUNCIL on the implementation of the Joint Framework on countering hybrid threats – a European Union response.
Il testo in questione parla di “minacce ibride” (Hybrid Threats) e di come devono essere contrastate attraverso uno sforzo colettivo tra EU, Intelligence e NATO.
Per minaccia ibrida sarebbero da intendersi “minacce” non propriamente militari ma che, in seguito all’odierno sviluppo tecnologico, sono da considerasi pericolose per la sicurezza dei paesi e la dignità degli individui.
Nello specifico, le ibride-minacce vengono individuate nella disinformazione, nella propaganda (del nemico) nella manipolazione dei media, in possibili cyber-attacchi e via digitalizzando.
Queste nuove minacce devono essere periodicamente indagate, analizzate e riassunte nei vari paesi della EU, in quello che chiamano, a pagina 4 del documento, “Hybrid Bulletin”.
Il documento, introduce anche diverse questioni citando in ordine sparso; la preparazione di vaccini e vaccinazioni, possibili minacce alla salute pubblica, l’abbattimento del volo della Malasya Airlines in Ucraina, riferimenti a Finlandia, Moldavia, Lituania, Polonia, Svezia e Inghilterra, il lancio di programmi di cyber-resilienza in Ucraina, progetti di pipelines e Southern Gas Corridor e altre coso.
Riguardo alla Hybrid Fusion Cell si nota la fissa sulle “cellule” per certi ambienti. In un altro articolo del 2015 comodamente reperibile sul web e intitolato Inside the Red Cell, How an experimental unit transformed the intelligence community, viene raccontata l’affascinante nascita della Red Cell, cellula appunto, della CIA. Il nome “Red Cell” viene scelto personalmente da George Tenet, allora a capo dell’Intelligence a stelle e strisce e, come da lui stesso dichiarato, il motivo di tal nome era che “pensava suonasse allettante e cospirazionista”. Potremmo dire scherzosamente’.
Tuttavia l’idea era quella di reclutare le menti più giovani e brillanti dei Servizi e metterle a fare previsioni a briglia sciolta su possibili scenari futuri senza limiti di creatività, impiegati a mò di sceneggiatori seriali, scrivendo folli ed entusiasmanti plot di minacce e attacchi in arrivo.
Tornando al nostro documento “Hybrid Bulletin” declassificato, è facile verificare, che sulle Hybrid Threats riferisce direttamente anche il sito della NATO.
Forse è inutile scervellarsi oltre per capire la catena di comando dell’operazione italiana.
Semmai fosse lo stesso “Hybrid Bulletin” beh, arriva dalla NATO.
Che poi sia stato compilato da menti italiane è ovvio.
Le maestranze del nostro belpaese sono riconoscibili oltre ogni ragionevole dubbio, forse per mediocrità ma anche per maestria.
La granitica certezza arriva quando vengono scambiate opinioni per minacce. La tesi, sembra scritta da un ubriaco ma è tutt’altro.
Evidentemente qui, non sono ancora finiti i tempi della “minaccia alcolica” di Superciuck, l’avinazzato supereroe dalla fiatana alcolica nauseante, che gli consente di mettere fuori combattimento qualsiasi avversario.
Superciuck al servizio delle élite, toglie ai poveri per dare ai ricchi, contrastato per quanto possibile, dagli agenti segreti del Gruppo TNT con base di copertura in uno sgangherato negozio di fiori.
Lode a Max Bunker visionario autore, e al magnifico disegnatore Magnus.
Ma noi in un contesto più morale possiamo dire che preferiamo togliere ai ricchi e dare ai poveri piuttosto che infierire contro i deboli che non potrebbero difendersi da ingiustizie istituzionali.